22 Giugno 2023
PRANDINI ELETTO ALLA PRESIDENZA DI UECOOP

Rinnovo dei vertici di Uecoop: nella IV assemblea è stato eletto all’unanimità alla presidenza Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. Prandini guida Resilcop, cooperativa di produzione lavoro.

La nuova giunta esecutiva nazionale è composta da David Granieri (vice presidente vicario) della OP Latium del settore agricolo, Enrico Luciani (vice presidente) della coop Cilp del comparto produzione lavoro, Luigi Maccaferri (vice presidente) del Consorzio agrario dell’Emilia del settore agricolo, da Fabrizio Filippi (vice presidente) del Collegio toscano degli olivicoltori OLMA, Fabrizio Di Marzio della coop “Non più soli”, Maria Letizia Gardoni dell’associazione Armatori della piccola pesca, Francesco Ferreri di FCM Consulting, Claudio Colombo di Start, Maurizio Bekar di “Curiosi di natura”, Stefano Faedo del Consorzio ortofrutticolo Belfiore, Adriano Cavallito del Consorzio agrario del Nord Ovest, Giovanni Ielo di Scuola “Agazzi”.

Dopo la relazione del presidente uscente Gherardo Colombo che ha illustrato l’azione di Uecoop negli ultimi cinque anni, Prandini che ha ringraziato Colombo per lo straordinario lavoro svolto ha indicato la strategia della centrale per i prossimi anni. E saranno due i pilastri che la sosterranno: mutualità e sussidiarietà. Una mutualità nuova e diffusa, come ha spiegato il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo in apertura dell’assemblea, che deve puntare a benefici non solo per le cooperative, ma anche per i territori. Gesmundo ha evidenziato il malessere del Paese che si esprime nell’allontanamento dei cittadini dalla politica con più della metà che non va a votare. In questo contesto in cui la coesione sociale preoccupa, la cooperazione è chiamata a svolgere un ruolo centrale.

Il neo presidente ha sottolineato come sia strategico il ruolo della cooperazione in un mondo in cui la globalizzazione senza regole ha favorito la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, un fenomeno accentuato dal Covid, che sta portando la situazione alla deriva con i rischi di manipolazioni pericolose per il futuro delle persone.

“Dobbiamo ripartire – ha detto Prandini – dal nostro Paese che è piccolo, ma ha una grande storia e può rappresentare un modello che sia in grado di riportare al centro i più fragili. Non possiamo dimenticare che i nuclei familiari in difficoltà sono raddoppiati e la cooperazione può fare molto”. Anche per quanto i migranti il presidente di Uecoop ha sostenuto che la logica della cooperazione italiana è diversa da quella dei francesi o cinesi che è improntata a una mentalità di colonizzazione. Abbiamo un concetto diverso di cooperazione internazionale. Non destinare solo risorse senza sapere come sono spese. L’obiettivo è formare le popolazioni affinché possano vivere nei loro territori e lì generare valore. La linea come ha più volte affermato Prandini è quella di Mattei.

Il neo presidente ha affermato che le radici sono quelle della Coldiretti di Paolo Bonomi che ha portato i mezzadri a diventare imprenditori agricoli “senza Bonomi – ha aggiunto – oggi l’agricoltura italiana non sarebbe quella che è in termini di distintività e qualità indipendentemente dall’estensione delle aziende”. Uecoop dunque è pronta a mutuare la storia della Coldiretti in una visione anche da esportare dove serve una sana e vera cooperazione.

D’altra parte per costruire una società diversa c’è bisogno di una cooperazione forte. E per questo è importante mettere in connessione cooperative che operano in settori diversi (lavoro, spettacolo, agricoltura, immobiliare e servizi) perché un dialogo tra le diverse componenti del sistema cooperativistico potrebbe generare nuove opportunità.

Una priorità sarà anche la formazione dei giovani in rapporto con università e istituti tecnici: ”se vogliamo rappresentare i giovani dobbiamo coinvolgerli. Sono stanco sulla retorica, se i giovani vanno all’estero accettando anche lavori umili questo vuol dire che nel nostro Paese non viene prospettato loro un futuro. E questo si lega alla denatalità. Se un giovane non ha prospettive e sicurezza non farà figli”. Prandini ha anche sottolineato l’importanza di un’azione di sussidiarietà in tutte quelle aree geografiche e sociali del Paese dove mancano o sono carenti i servizi pubblici.

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