Bene la conferma degli incentivi all’impiego delle sanse umide come matrici per la produzione di agroenergia, un segnale concreto di attenzione verso l’intera filiera olivicola e olearia, dall’uliveto al frantoio. E’ il commento di Coldiretti Puglia, in relazione all’incontro richiesto da Unaprol al Comitato tecnico consultivo sui biocarburanti presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la valorizzazione delle sanse di oliva umide per la produzione di biocarburante avanzato, dopo che la sospensione degli ecoincentivi destinati agli impianti per la produzione di biogas aveva causato nella campagna olearia 2019/2020 la rescissione dei contratti di conferimento a titolo oneroso delle sanse umide provenienti dai frantoi oleari, con gravissime conseguenze economiche, ambientali e sulla qualità del prodotto.
L’appello di Unaprol ha trovato piena disponibilità e sensibilità da parte delle Istituzioni e questo ha reso possibile – aggiunge Coldiretti Puglia - ottenere l’inserimento delle sanse bifasiche delle matrici per la produzione di biometano avanzato, per cui i frantoi hanno oggi la possibilità di scegliere liberamente se conferire le sanse agli impianti di produzione di biocarburante o ai sansifici, valorizzando in entrambi i casi un sottoprodotto di importanza primaria e contribuendo alla sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica della filiera produttiva. La prossima sfida è adesso la conferma in sede europea della tabella delle matrici, una sfida nella quale Unaprol e Coldiretti continueranno a mettere tutto il proprio impegno.
“L’utilizzo delle sanse umide a fini energetici è un passaggio importante a beneficio dell’intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell’impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell’olio e il miglioramento delle rese produttive”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Le sanse, infatti, se non vengono rapidamente allontanate e riutilizzate in processi virtuosi come la produzione di agroenergia, si trasformano di fatto in rifiuti speciali e possono rallentare l’attività dell’intera filiera produttiva olivicolo-olearia fino a bloccarla, convertendosi da risorsa economica in costo netto a carico delle imprese.
La destinazione energetica garantisce certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida che – aggiunge Coldiretti Puglia - se non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa il rallentamento dell’attività dei frantoi con l’aggravio dei costi, il peggioramento della qualità delle olive in giacenza e il rallentamento della raccolta in campo.
Va adottata ogni soluzione virtuosa dal punto di vista economico ed ambientale a sostegno – insiste Coldiretti Puglia - di un asset strategico dell’agroalimentare italiano, la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 miliardi di euro nella sua fase agricola e 3 miliardi in quella industriale.
Coldiretti e UNAPROL si impegneranno in qualsiasi sede per tutelare la dignità della filiera olivicolo olearia italiana, con la Puglia che produce oltre il 50% del olio Made in Italy.