20 Luglio 2023
OK ALL’AUTORIZZAZIONE DEFINITIVA DEL FORMULATO EXIREL BAIT CONTRO LA MOSCA DELL’OLIVO

Il Ministero della Salute ha concesso l’autorizzazione definitiva all’immissione in commercio del prodotto fitosanitario Exirel Bait a base della sostanza attiva Cyantraniliprole, rilasciata in seguito alla procedura di valutazione zonale con l’Italia in qualità di Stato membro interessato. Il formulato è per la lotta alla mosca dell’olivo, un parassita che crea gravi problemi alle coltivazioni sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo.

Sotto l’aspetto quantitativo il danno è causato dalle larve di seconda età e, soprattutto, di terza età e consiste nella sottrazione di una parte considerevole della polpa con conseguente riduzione della resa in olio. Una parte della produzione si perde anche a causa della cascola precoce dei frutti attaccati. Nelle olive da mensa, invece, il danno si estende anche alle punture sterili in quanto deprezzano la materia prima fino a causarne lo scarto dalla linea di produzione.

L’autorizzazione definitiva all’immissione in commercio del formulato è un passo importante in quanto si tratta di una sostanza attiva nuova che va a sostituire il dimetoato che da quasi quarant’anni ha rappresentato il cardine della difesa per il controllo di Bactrocera oleae.

Il formulato deve essere utilizzato nella quantità di 75 ml/ha in combinazione con un’esca attrattiva a base di proteine idrolizzate (Visarel® a 1,25 L/ha). Il prodotto va applicato all’inizio dell’ovideposizione, quando le trappole iniziano a catturare gli adulti, durante le fasi fenologiche di suscettibilità del frutto agli attacchi del parassita. Il numero massimo di applicazioni consentite è di 3 per anno, rispettando un intervallo tra i trattamenti di 7 giorni.

Rimangono, dunque, pochi principi attivi efficaci contro la Bactrocera (acetamiprid, fosmet, piretroidi), caratterizzati da una efficacia media inferiore a dimetoato. Per non mettere a rischio l’intero comparto olivicolo italiano, Cyantraniliprole potrà essere un efficace ed innovativo mezzo per sopperire alla mancanza del dimetoato.

Nella formulazione in suspo-emulsione (Exirel Bait) con l’aggiunta dell’esca proteica a base di proteine idrolizzate, potrà essere applicato in banda o con l’irrorazione “a macchia” (“spot”). Questo innovativo sistema di applicazioni permette una riduzione della quantità di soluzione da distribuire, con diminuzione anche fino a dieci volte della quantità di principio attivo per ettaro. Le prove effettuate negli anni hanno dimostrato una efficacia molto vicina a quella di dimetoato.

Mediamente i trattamenti con Exirel Bait in combinazione con esca proteica potranno durare molto di più rispetto alle attuali soluzioni basate sulle esche: si potrà passare dagli attuali cinque-sette giorni fra i trattamenti a oltre dieci giorni, avvicinandoli molto agli intervalli fra i trattamenti di dimetoato, che avvengono in media ogni dieci-quattordici giorni. Sicuramente il profilo eco-tossicologico di Cyantraniliprole sarà decisamente più favorevole rispetto a dimetoato, a tutto vantaggio della sicurezza degli operatori e dei piccoli produttori di olive.

Coldiretti esprime soddisfazione in quanto ha sostenuto la molecola cyantraniliprole sin dall’inizio, supportandola tramite le istanze di uso d’emergenza in quanto ritiene si tratti di valida soluzione alternativa ed innovativa per compensare la fuoriuscita dal mercato del dimetoato che avrebbe lasciato gli agricoltori in una situazione di estrema difficoltà nella lotta contro la mosca dell’olivo. La difesa fitopatologica dell’olivo è evidentemente estrernamente importante trattandosi di una produzione di punta della nostra agricoltura, purtroppo già messa a dura prova dalla presenza della Xylella fastidiosa.

Il percorso di lavoro che ha visto una stretta collaborazione tra Coldiretti ed Fmc, la società produttrice del cyantraniliprole, ha consentito di ottenere questo importante risultato. E’ necessario ora avviare servizi di consulenza tecnica per insegnare agli olivicoltori ad usare tale formulato che richiede una metodo diverso di applicazione rispetto al dimetoato. Il risultato raggiunto dimostra come sia possibile trovare delle soluzioni alternative al problema della mancanza di fitofarmaci per la lotta alle diverse tipologie di avversità che danneggiano le colture, attraverso una collaborazione in un percorso di ricerca che coinvolga le imprese agricole in un ruolo attivo.

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