In media le donne trascorrono 22 ore a settimana in attività lavorative non retribuite, mentre gli uomini ne trascorrono meno di 10
Al via le domande del Fondo Impresa Femminile per sostenere e promuovere con strumenti adatti, finanziari e normativi, l’intraprendenza e i talenti femminili nel mondo dell’impresa e in agricoltura. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento all’apertura dello sportello il 19 maggio 2022 per la presentazione delle domande per richiedere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, grazie al Fondo che dispone di 160 milioni di euro di risorse PNRR che hanno integrato i 40 milioni di euro già stanziati nella legge di bilancio 2021.
“Bisogna recuperare il gap di parità di genere tra uomini e donne nelle aree rurali, promuovendo e dando sostegno all’intraprendenze delle donne in agricoltura. In media le donne trascorrono 22 ore a settimana in attività lavorative non retribuite, mentre gli uomini ne trascorrono meno di 10”, commenta Maddalena Rignanese Rinaldi, leader di Coldiretti Donne Impresa Puglia.
Il Gender Equality Index per l’Unione europea – calcolato su dati del 2017 – è di 67,4 punti su 100, migliorato di soli 5,4 punti dal 2005. L’Italia – spiega Coldiretti - si colloca a metà classifica, con 63 punti nell’indice complessivo, poco al di sotto della media UE. Il dato positivo è che il nostro Paese è migliorato di en 12 posizioni dal 2005, quando era tra i peggiori, con meno di 50 punti.
Coldiretti ha chiesto investimenti seri nelle infrastrutture di supporto alle imprenditrici femminili nelle aree rurali. “Sotto questo aspetto va sottolineata l’esigenza di rafforzare il nuovo welfare nelle aree interne per consentire di mettere un argine allo spopolamento. Pensiamo agli agriasilo per consentire alle donne di non rinunciare alla maternità e coniugarla con il lavoro – aggiunge la responsabile regionale Rignanese Rinaldi - alle fattorie didattiche e a quelle di agricoltura sociale, che in alcuni territori potrebbero rappresentare un presidio insostituibile. Crediamo che la multifunzionalità dell’impresa agricola possa essere una chiave da un lato di creazione di lavoro, dall’altro di risposta al tema dell’inclusione sociale che anche nel Piano viene raccomandata”.
Digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio extravergine di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese, perché “come donne di Coldiretti siamo pronte a dare il nostro contributo anche nelle progettualità presentate dalla nostra organizzazione, insieme a Filiera Italia, che sono pronte a diventare cantieri e a creare opportunità di lavoro”, conclude Rignanese Rinaldi.
Basti pensare che sono 24mila le aziende al femminile in agricoltura in Puglia, dove l’esperienza dell’emergenza coronavirus ha anche dimostrato che – precisa la Coldiretti – con una adeguata formazione e semplificazione l’agricoltura nazionale può offrire agli italiani in difficoltà i posti di lavoro che oggi sono affidati necessariamente a centinaia di migliaia di lavoratori stranieri stagionali che ogni anno attraversano le frontiere per poi tornare nel proprio Paese. L’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per creare nuovi posti di lavoro, difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali.