22 Febbraio 2023
L’ACCESSO A DIVERSE SPECIE DI FIORI MITIGA I FATTORI DI STRESS PER LE API

La variazione nella qualità del polline assunto dalle api mellifere incide sulla loro sensibilità ai prodotti fitosanitari. E’ quanto emerge dal progetto Horizon Pan europeo Poshbee sulla valutazione, monitoraggio e mitigazione dei fattori di stress che incidono sulla salute delle api, al quale partecipa anche Coldiretti per la misura di divulgazione dei risultati.

Il polline è la maggiore risorsa di sostanze nutritive per le api. Tuttavia, a causa delle differenze nel contenuto dei nutrienti, i pollini derivanti da diverse specie floreali non hanno la stessa qualità per il miele. Una minore presenza della disponibilità di fiori è generalmente osservata in quelle aree agricole in cui si riscontra un’ampia esposizione alla presenza di prodotti fitosanitari.

In proposito si evidenzia che In media una singola ape visita in genere circa 7000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un lavoro che genera un valore economico stimato in circa 153 miliardi di euro l’anno su scala mondiale, 22 miliardi su scala europea e 3 miliardi su scala nazionale, secondo stime Coldiretti.

Dal progetto Poshbee è emerso che il sulfoxaflor riduce la sopravvivenza delle api, ma tale riduzione è minore quando le api sono state in grado di assumere polline in quantità sufficiente. Inoltre, alcuni pollini sono stati migliori di altri nel ridurre la sensibilità delle api mellifere all’insetticida sulfoxaflor. In sostanza, la tossicità dei prodotti fitosanitari potrebbe non essere correttamente stimata se la qualità dell’alimentazione a base di polline non è considerata nei test di valutazione dei rischi derivanti da prodotti fitosanitari sulla salute delle api. Promuovendo la presenza di diverse specie floreali nelle aree agricole, si può contribuire ad incrementare l’accesso al polline di differenti qualità e, quindi, ridurre la sensibilità delle api ai prodotti fitosanitari.

In sostanza, l’alimentazione delle api ha un ruolo fondamentale rispetto alla loro capacità di sopravvivenza. Risultati analoghi sono emersi nel caso dei bombi. L’effetto più o meno grave di un comune fungicida come l’azoxystrobin sui bombi dipende dalla presenza delle risorse floreali. I fungicidi sono comunemente applicati alle colture in fiore quindi i loro effetti sulle api dovrebbero essere approfonditi. In sostanza, un importante fattore di stress per le api è la ridotta abbondanza di specie floreali che si verifica, ad esempio, ove è praticata la monocoltura. Infatti, le colonie presenti in tali aree, si sono sviluppate meno se paragonate a quelle ricche di diverse specie floreali.

E’ difficile, però, valutare come i diversi fattori di stress, ad esempio il cambiamento climatico ed alcuni virus e parassiti, combinati tra di loro incidano sulla salute degli insetti impollinatori tra i quali anche i bombi.

I risultati ottenuti da Poshbee sono importanti per tutelare il più possibile la salute delle api considerato non solo il contributo che gli insetti impollinatori danno allo sviluppo delle colture e di piante che arricchiscono la bellezza dei paesaggi rurali, ma anche in considerazione del fatto che sta emergendo una vera e propria “bee economy” intorno ai prodotti ottenuti dalle api dai quali deriva un indotto economico rilevante, per cui è importante che con il sostegno della ricerca si cerchi di realizzare quelle pratiche che consentono di tutelare il benessere e la sopravvivenza di tali preziosi insetti.

Il progetto POSHBEE è finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Orizzonte 2020 con contratto nr.773921. L’articolo rispecchia l’opinione dell’autore e la Commissione non è responsabile delle informazioni contenute.

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