Ricambio generazionale al via con l’apertura dal 30 aprile 2021 del nuovo portale dell'Ismea, dedicato alle misure del subentro ed ampliamento per i giovani agricoltori, per dare slancio all’agricoltura green nelle campagne con i giovani protagonisti della ripresa e della resilienza per uscire dalla pandemia causata dal Covid.
Le agevolazioni, a beneficio dei giovani dai 18 ai 40 anni che operano nella produzione agricola, nella trasformazione e commercializzazione e nelle attività connesse - spiega Coldiretti Puglia - saranno concesse sotto forma di mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili e della durata massima di 15 anni e/o con il contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili.
“Si tratta di un’opportunità che i giovani devono saper cogliere, soprattutto perché il PSR Puglia in Puglia ha finanziato solo 1.036 progetti degli oltre 5mila presentati dai giovani pugliesi che vogliono realizzare il sogno di lavorare e vivere in campagna, il 20% delle domande presentate. Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose e investire sul futuro agricolo della regione, perché la burocrazia finora ha spinto i giovani alla fuga dalle campagne”, afferma Benedetta Liberace, leader di Coldiretti Giovani Impresa della Puglia.
Gli investimenti sia per le imprese agricole singole ma anche per società composte da giovani non devono superare 1.500.000 euro per progetti nella produzione agricola, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, mentre per l’agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000 euro.
Lo strumento non finanzia i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.
“Sono ancora troppe le “molestie” che subisce un giovane che vuole fare impresa in agricoltura. Il nostro sogno – insiste Liberace - non deve essere ostacolato dalle maglie strette che possono essere superati con responsabilità e visioni strategiche per lo stesso futuro agricolo della Puglia. La burocrazia ruba fino a 100 giorni all’anno al lavoro in azienda, ma soprattutto frena con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso di giovani nell’attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere”.
La Puglia è al secondo posto della classifica nazionale per numero di imprese giovani under 35 in agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - un successo legato alla spinta all’innovazione e alle opportunità offerte dalla Legge di Orientamento in agricoltura con un aumento del 14% rispetto a tre anni fa.