19 Aprile 2022
FLOROVIVAISMO: NUOVI METODI DI LOTTA ALLA POPILLIA JAPONICA CON IL PROGETTO

Popillia japonica Newman (Coleoptera Rutelidae) è una specie originaria del Giappone. Nel 1916, l'insetto è stato introdotto accidentalmente negli Stati Uniti ed è stato in grado di invadere vaste aree del nord America ed Canada meridionale. Fino a pochi anni fa, la presenza di P. Japonica in Europa era nota solo nelle Isole Azzorre (Portogallo). Nell’estate del 2014, viene registrato il primo ritrovamento di esemplari adulti di P. Japonica in alcuni comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino. Per gli ingenti danni economici che può provocare Popillia japonica è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena.

Come riconoscere la Popillia japonica

Gli esemplari adulti hanno una lunghezza media di circa 10 mm e sono di colore verde metallico con riflessi bronzei sul dorso.

Si contraddistinguono per 12 ciuffi di peli bianchi (5 ai lati dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale).

La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie di rutelidi italiani.

Ciclo biologico della Popillia japonica

Popillia japonica ha una generazione all’anno nel nord Italia. Gli adulti escono dal terreno tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. I maschi compaiono alcuni giorni prima delle femmine. Le femmine depongono le uova sotto il cotico erboso.

L’insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l’epoca di maggior presenza degli adulti è attorno al mese di luglio.

Alimentazione e danni della Popillia japonica

La larva infesta i prati nutrendosi delle radici. Gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni e distruzione della pianta e dei fiori.

Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 specie, ma i danni più gravi interessano un numero limitato di piante. Tra le più colpite si ricordano: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia e vite.

Il progetto Gespo

La partnership del Progetto Gespo è composta da: Università degli Studi di Brescia, che è capofila del Progetto, Università degli studi di Padova, l’Università degli Studi di Verona e la sezione Lombardia di Assofloro e le attività del Progetto vengono condotte in stretta collaborazione con il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia, che oltre ad essere fruitore dei risultati del progetto, garantisce un costante supporto alle attività di ricerca e sperimentazione.

Sono previste 4 linee di azione:

1. Indagine sulla biologia dell’insetto con particolare attenzione allo sviluppo delle larve.

2. Sviluppo di protocolli efficienti ed efficaci per il controllo di larve e adulti.

3. Sviluppo di strumenti per l’analisi dei dati e la previsione della distribuzione e abbondanza di P. japonica.

4. Sviluppo di una piattaforma informatica che consenta la condivisione dei risultati del Progetto per un loro efficace utilizzo sia da parte dei servizi regionali che si occupano della gestione del rischio fitosanitario, sia da parte degli operatori interessati alla problematica.

Scopri qui tutte le notizie relative al progetto Gespo.

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