La semplificazione della gestione dei materiali derivanti dalle attività di cura dei giardini è una opportunità: non solo economica, per il risparmio diretto legato al fatto che sfalci e ramaglie non devono più essere necessariamente smaltiti come rifiuto, ma anche di crescita aziendale, per i benefici agronomici, ambientali e per la possibilità di sviluppo di nuove filiere, come quella del riutilizzo del legno urbano.
Il verde è un bene che fornisce servizi ecosistemici vitali, che agisce positivamente sulla salute dei cittadini e che per questo deve essere gestito con modalità, tecniche e attrezzature adeguate e attente all’ambiente, come peraltro previsto dai Cam, i Criteri Ambientali Minimi, che devono essere obbligatoriamente inseriti negli appalti per il verde pubblico.
Proprio nei Cam, è previsto il riutilizzo del materiale vegetale, sotto forma di erba triturata, cippato, usi diversi del legno. Altrettanto importante è la formazione degli operatori: la gestione e la cura del verde è un’attività complessa, che richiede competenze specifiche, anche per fare fronte ai problemi subiti dalle piante stesse a causa dei cambiamenti climatici. L’interpretazione della norma sulla gestione delle risulte, a cui hanno lavorato Coldiretti e Assofloro con il supporto delle istituzioni regionali e nazionali, rientra in una gestione professionale del verde attenta all’ambiente e ai benefici che il verde fornisce, in modo particolare per le città.