Congratulazioni e buon lavoro a Biagio Di Terlizzi, nominato direttore della sede italiana di Bari del Ciheam, il Centro internazionale di alti studi agronomici mediterrane, dal consiglio di amministrazione dell' organizzazione intergovernativa, riunitosi nella sede centrale di Parigi.
Numerose le progettualità di Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, portate avanti in collaborazione con il Ciheam di Bari, come master, corsi di alta formazione e visite di studio nei mercati contadini della Puglia per disegnare, sviluppare e gestire politiche del cibo locale integrate, a beneficio degli operatori dei Paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di promuovere i mercati dei contadini nell’area mediterranea per la valorizzazione dell’attività agricola e per combattere l’insicurezza alimentare che nel mondo colpisce più chi vive nelle zone rurali, come avvenuto a Tunisi dove è stato inaugurato il primo farmers market della capitale africana, il "Marché de l’Agriculture Tunisien", grazie al progetto Mediterranean and African Markets Initiative (Mami – Farmers Markets Project), dopo Alessandria d’Egitto, Nairobi e l’ultima apertura in Libano.
“Il progetto - spiega Carmelo Troccoli, direttore di Fondazione Campagna Amica e della World Farmers Markets Coalition - si concentra sulle reti alimentari alternative e, più precisamente, sui mercati contadini e lo stiamo portando avanti di concerto con il Ciheam di Bari, grazie alla lungimiranza e alla professionalità del direttore Di Terlizzi e della squadra dell’Istituto”. “E’ in atto una speculazione sulla fame favorita dal fatto che l’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più condizionata dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli delle materie prime come il petrolio, i metalli preziosi fino al grano”, aggiunge Troccoli, nel sottolineare che “l’agricoltura familiare è una risposta, a livello locale, a questa grave situazione, in grado di garantire una distribuzione più equa delle risorse, salvaguardare i territori e migliorare la vita delle comunità. Un modello capace di coniugare diritto al cibo e dignità dell’uomo, in grado di restituire il diritto di produrre, prima di tutto, gli alimenti necessari al proprio sostentamento e poi ad avviare un processo di economia territoriale”, conclude Troccoli.
L'obiettivo principale è promuovere un sistema alimentare sostenibile, supportando i mercati contadini gestiti con competenza. Questo contribuisce non solo all'economia locale, ma anche al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come la riduzione della povertà e fame zero, favorendo la creazione di comunità resilienti e promuovendo pratiche alimentari rispettose dell'ambiente e delle persone coinvolte nella catena alimentare. Con l'urbanizzazione mondiale prevista al 70% entro il 2050, le città avranno un ruolo cruciale nel garantire sicurezza alimentare e sostenibilità.