18 Luglio 2023
CALDO: CAMPI ALLO STREMO SENZA ACQUA; POZZI KO A BARI

L’Organizzazione sta sollecitando ripetutamente Arif per il ripristino dei pozzi fermi

Con la morsa di caldo torrido improvviso dopo una primavera caratterizzata da eventi estremi, i campi sono allo stremo in Puglia, ma ad aggravare la situazione è la mancanza di acqua, a causa di pozzi malfunzionanti o guasti. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che sta sollecitando ripetutamente l’intervento di Arif per il ripristino tempestivo dei pozzi fermi.

Non eroga acqua il pozzo artesiano in agro di Palo del Colle in Contrada “Miglionica” – insiste Coldiretti Puglia – quando, sempre in agro di Palo del Colle si registra un’altra situazione critica riferita al pozzo presente in contrada “Difesa” dove, per una serie di malfunzionamenti, si stanno creando problemi per l’irrigazione dei fondi collegati.

Ma le stesse criticità ci sono a Monopoli in contrada “Sorba, dove da qualche giorno il pozzo non risulta in funzionamento, creando allarme e grande preoccupazione alle imprese agricole interessate, in particolar modo quelle zootecniche per l’approvvigionamento idrico degli allevamenti e per il benessere animale.

La gestione irrigua, specialmente in questo periodo di grande caldo e scarse precipitazioni, è un fattore fondamentale per l’agricoltura e la zootecnia, per la salvaguardia delle produzioni e dei redditi e va affrontato con la massima attenzione e efficienza. La Puglia, tra l’altro, ha il triste primato nazionale di essere la regione d’Italia dove piove meno, ma quando piove in maniera anche violenta, l’acqua non viene raccolta per la mancanza di invasi utili a conservarla, ma il fatto che la Puglia conviva da sempre con la siccità – argomenta Coldiretti Puglia -  con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione, impone di non sottovalutare e minimizzare il problema, piuttosto di correre ai ripari una volta per tutte sfruttando le risorse del PNRR anche per far fronte allo stato di emergenza cronica che la nostra regione sopporta, con costi enormi a carico di tutti i settori produttivi e della popolazione stessa.

In questo scenario critico, serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve, ma urge il completamento e il recupero di strutture già presenti, progettualità già avviata e da avviarsi, in uno scenario aggravato in Puglia – dice ancora Coldiretti - dal ventennale commissariamento dei Consorzi di Bonifica, con procedure autorizzative non complesse, in modo da instradare velocemente il progetto complessivo e ottimizzare i risultati finali.

La mancanza di piogge e la stretta di Caronte  stanno costringendo gli agricoltori all’irrigazione di soccorso con l’aumento dei costi altissimi – conclude Coldiretti Puglia - per tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi di acqua con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle, con i pozzi artesiani  che stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando.

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