Il progetto Demeter, una delle iniziative H2020 a cui Coldiretti partecipa supportata da Ager, ha condotto un’indagine sulle barriere e gli incentivi all’adozione delle tecnologie per la cosiddetta agricoltura smart. All’indagine hanno preso parte oltre 480 agricoltori provenienti da 46 diversi Paesi, interrogati su vari aspetti connessi all’utilizzo delle smart farming technologies.
In merito alla diffusione di tali tecnologie, il 48% dei rispondenti ha dichiarato di utilizzarle già, il 37% di volerle utilizzare in futuro mentre il 15% dubita che lo farà mai. Rispetto alla valutazione sui costi/benefici derivanti dall’utilizzo di tali tecnologie, non sorprende che ci sia un atteggiamento molto più positivo tra gli agricoltori che già le utilizzano rispetto ai non utilizzatori. Dall’analisi è emerso anche che più alto è il livello di istruzione dell'agricoltore, più è probabile che veda i benefici associati all'adozione delle tecnologie smart rispetto a chi ha un livello di istruzione inferiore. Allo stesso modo, gli agricoltori con un'azienda agricola di dimensioni maggiori sono più propensi a credere che tali soluzioni possano aiutare a semplificare il loro lavoro e ad aumentare la resa rispetto agli agricoltori con una superficie più piccola.
I risultati dell’indagine mostrano che gli agricoltori sono spinti a adottare le smart farming technologies principalmente perché consentono di disporre di migliori informazioni per la gestione dell’azienda agricola, di semplificare il lavoro e di aumentare la redditività aziendale. Sul fronte delle barriere e degli ostacoli all’adozione, invece, dall’indagine emerge che le principali sono il costo, indicato dal 53% degli intervistati; il timore che i propri dati privati possano entrare nel possesso di parti terze per il 23% degli intervistati; e la mancanza di risorse per necessarie per poter avviare il percorso, indicata dal 22% dei rispondenti, seguita, di poco, dalla mancanza di supporto e formazione all’utilizzo, per il 18%.
Un dato interessante che emerge dall’indagine è legato alla sostenibilità ambientale: la maggior parte degli agricoltori, pur ritenendo che tali tecnologie possano migliorare l’impatto ambientale della loro attività e aiutarli a far fronte ai cambiamenti climatici e voler sfruttare tale potenziale, ancora non percepiscono con chiarezza i benefici associati all’uso delle tecnologie digitali in agricoltura sulla sostenibilità ambientale.
Altri due interessanti aspetti messi in luce dall’indagine sono che tali soluzioni dovrebbero essere utilizzabili anche senza connessione internet, per ovviare ai problemi di connettività presenti in molte aree rurali; e che gli agricoltori dovrebbero essere coinvolti nella messa a punto delle soluzioni intelligenti, perché siano allineate alle loro effettive esigenze. Aspetto, quest’ultimo, su cui lo stesso progetto Demeter sta lavorando attraverso la realizzazione della Stakeholder Collaboration Space, una piattaforma virtuale in cui agricoltori, consulenti e sviluppatori possono confrontarsi per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche proprio a partire dai bisogni espressi degli agricoltori.
Per una lettura completa dei risultati dell’indagine si rimanda al documento “The Farmer’s Voice” disponibile cliccando qui. Aggiornamenti su novità e iniziative messe in campo dal progetto Demeter sono disponibili sui profili social del progetto Twitter, Facebook, LinkedIn.
Il progetto DEMETER è finanziato dal programma di ricerca e innovazione dell’Unione Europea Orizzonte 2020 con contratto nr. 857202. L’articolo rispecchia l’opinione dell’autore e la Commissione non è responsabile delle informazioni contenute.
