Investimenti per far fronte all’emergenza denatalità: aiuti per complessivi 7,6 miliardi di euro erogati alle famiglie italiane dall’Inps tra marzo e agosto 2022 per 9,2 milioni di figli. Divenuto noto ai più come misura economica di sostegno alla genitorialità per i figli a carico, l’assegno unico è parte integrante della riforma del Family act, un mix di azioni concrete di politiche familiari e di pari opportunità per contrastare il preoccupante calo delle nascite nel nostro Paese. L’innovazione di questo intervento sta nell’aver introdotto parametri di controllo diversi da quelli strettamente reddituali, ampliando anche la platea di potenziali beneficiari, in un’ottica trasversale ed egualitaria. Tutti ne hanno diritto, indipendentemente dalla condizione lavorativa, siano essi lavoratori autonomi, dipendenti, professionisti, o disoccupati e senza limite massimo di reddito, per ogni figlio a carico, dal 7° mese di gravidanza fino ai 21 anni d’età. Il report dell’Inps mostra che per i nuclei non percettori di Reddito di cittadinanza in media gli importi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 145 euro per figlio. Di questi, circa il 46% degli assegni stanziati è stato erogato ai nuclei familiari con valore Isee inferiore a 15mila euro. Solamente il 20% dei figli, invece, appartiene ai nuclei familiari che non hanno presentato Isee e che quindi hanno percepito l’importo base pari a 50 euro. Tradotta in cifre, in questi casi, la spesa relativa è risultata pari a 7,3 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,4 milioni di richiedenti e 8,7 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità. La concentrazione territoriale nel mese di agosto di figli raggiunti dalla misura, rileva l’Inps, si attesta attorno al 47% nel Nord Italia, rilevando importi maggiormente modesti e valori di Isee più elevati: Bolzano è la città italiana dove si registra il valore minimo del beneficio, che si attesta attorno ai 132 euro mensili per ciascun figlio. L’Istituto di previdenza, inoltre, ha di recente annunciato che sono in arrivo i conguagli di legge dovuti al riconoscimento degli aumenti finalizzati ad assicurare un adeguato sostegno ai nuclei familiari comprendenti figli con disabilità a prescindere dall’età. In primis, l’importo massimo dell’assegno per i figli minorenni pari a 175 euro al mese, per un Isee pari o inferiore a 15 mila euro, gradualmente ridotto al crescere del valore Isee è esteso, per l’anno 2022, ai figli disabili senza limiti di età. A ciò si aggiunge che per il 2022, la maggiorazione prevista esclusivamente per i figli minorenni in base al grado di disabilità da un minimo di 85 euro a un massimo di 105 euro è estesa transitoriamente fino ai 21 anni di età. Fiorito Leo |
12 Ottobre 2022
ASSEGNO UNICO, L’INPS FA I CONTI: 7,6 MILIARDI ALLE FAMIGLIE