14 Gennaio 2021
ANTITRUST: COLDIRETTI PUGLIA, GRAVE SPECULAZIONE SU LATTE CON EMERGENZA COVID; NEL MIRINO 4 CASEIFICI PUGLIESI

Per la Coldiretti regionale il prezzo del latte alla stalla in Puglia non si tocca perché non può andare sotto i costi di produzione

In un momento difficile per l’economia e l’occupazione occorre intervenire con decisione per impedire le pratiche sleali che sottopagano il latte agli allevatori e spingono le stalle alla chiusura, in un momento in cui invece è fondamentale difendere la sovranità alimentare del Paese con l’emergenza pandemia che ostacola gli scambi e favorisce speculazioni. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, con 4 caseifici pugliesi nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha dato l’avvio di quattordici istruttorie nei confronti di altrettanti aziende di trasformazione acquirenti latte crudo vaccino ed ovi-caprino, con sede in Lombardia, Emilia-Romagna, Sardegna e Puglia, per verificare presunte pratiche sleali poste in essere in danno dei propri allevatori conferenti su segnalazione del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Dipartimento dell`Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
“Si continua a giocare sulla pelle degli allevatori da mesi con un tiro e molla su fatture in acconto e a saldo, facendo in conti in tasca dei produttori su indennizzi veri o presunti. Il prezzo del latte alla stalla in Puglia non si tocca perché non può andare sotto i costi di produzione calcolati da ISMEA, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori. Intanto, le vendite di formaggi e mozzarelle con il Covid è aumentata per effetto del cambiamento della spesa dei consumatori, a dispetto dello scenario critico vissuto da altri segmenti dell’agroalimentare”, stigmatizza Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Occorre evitare - sottolinea la Coldiretti regionale - che i comportamenti scorretti di pochi compromettono il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti per lavorare nell’interesse della filiera e del paese in un momento di grandi difficoltà per l’intero sistema.
Dall’inizio dell’emergenza Covid la Coldiretti ha denunciato le insostenibili richieste di riduzione del prezzo pagato agli allevatori da parte di chi cerca di sfruttare il proprio potere contrattuale per pagare compensi stracciati per alimenti deperibili come latte, la cui produzione non può’ essere fermata nelle stalle. Per questo la Coldiretti aveva informato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova ed allertato tutte la rete organizzativa a livello nazionale, con uffici provinciali e locali, per monitorare gli attacchi contro le stalle attivando una casella di posta sos.speculatoricoronavirus@coldiretti.it per raccogliere informazioni e segnalazioni.
“Che non si speculi strumentalmente come già accaduto nel precedente lockdown con gli allevatori che aspettano ancora il pagamento del saldo delle fatture  – aggiunge il presidente Muraglia - perché non accetteremo alcun ribasso del prezzo del latte alla stalla pugliese, dove 60mila mucche da latte in Puglia mettono la firma sulla produzione di latte, formaggi e yogurt, garantita a livelli di sicurezza e qualità superiore, grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa, ma anche ai primati conquistati a livello nazionale e comunitario”.

Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.
In gioco c’è il futuro di un settore che – rileva la Coldiretti regionale – in Puglia è rappresentato da 1400 aziende zootecniche, con 60.000 vacche da latte in produzione e il prezzo medio al caseificio – aggiunge Coldiretti Puglia - si aggira sui 42 centesimi al litro per una produzione lorda vendibile pari a 160 milioni di euro. produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte di mucca grazie a circa 30mila allevamenti diffusi lungo tutta la Penisola che garantiscono il primato tricolore in Europa nella produzione di formaggi a denominazione di origine protetta (Dop).  Quando una stalla chiude – continua la Coldiretti – si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.
Il problema delle pratiche sleali riguarda pero’ l’intero settore agroalimentare ed è necessario un serio intervento normativo del Parlamento contro le pratiche commerciali sleali ad integrazione della Direttiva UE 2019/633. Il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali da parte della distribuzione – conclude la Coldiretti Puglia – non può essere scaricato sulle imprese agricole che rappresentano l’ultimo anello della catena e sono già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.

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