A fine marzo i senatori francesi hanno votato contro il Ceta, l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada, mettendo a rischio la ratifica di un accordo molto criticato, con 211 voti contro 44.
Un allarme che, proprio a causa della mancanza di reciprocità, era stato lanciato già dal 2017 dalla Coldiretti (unica tra le organizzazioni nazionali) in Italia dove l’accordo non è stato ratificato.
Ora il governo francese in qualche modo bloccherà il passaggio all’altro ramo del Parlamento perché la prima bocciatura formale di questo trattato ne metterebbe in discussione la validità a livello comunitario. Il voto è stato descritto come una “buona notizia” dal Presidente della Fédération Nationale Bovine (Fnb).
Patrick Bénézit, secondo vicepresidente del sindacato maggioritario degli agricoltori Fnsea, ha esultato, affermando che i senatori hanno “finalmente avuto l’opportunità di fare la scelta giusta, quella di non ratificare un trattato che autorizza alimenti che non rispettano le nostre condizioni di produzione”.
Erano soprattutto gli agricoltori a spingere perché fosse respinto questo accordo di libero scambio che vedeva le produzioni cerealicole e di carne minacciate dalle importazioni d’Oltreoceano.